Giovedì 21 marzo 2019. — Presidenza del vicepresidente PILLON. – Intervengono, ai sensi dell’articolo 48 del Regolamento, il dottor Michele Petrucci, presidente del Comitato regionale per le comunicazioni del Lazio, la dottoressa Federica Celestini Campanari, presidente del Movimento delle associazioni di volontariato italiano, accompagnata dalla dottoressa Elisa Onorati, supervisore dei processi e l’avvocato Laura Lecchi, presidente dell’associazione Cromosoma 2.0, accompagnata dalla dottoressa Chiara Morelli, vicepresidente della stessa associazione.
La seduta comincia alle 8.30.
Sulla pubblicità dei lavori.
IL PRESIDENTE avverte che della seduta odierna verrà redatto il resoconto sommario e che, ai sensi dell’articolo 33, comma 4, del Regolamento del Senato, è stata richiesta l’attivazione dell’impianto audiovisivo, con contestuale registrazione audio, e che la Presidenza del Senato ha fatto preventivamente conoscere il proprio assenso.
I lavori della Commissione, che saranno oggetto di registrazione, potranno essere quindi seguiti – dall’esterno – sia sulla web TV Camera che su quella del Senato.
Se non vi sono osservazioni, tale forma di pubblicità è dunque adottata per il prosieguo dei lavori.
PROCEDURE INFORMATIVE
Giovedì 21 marzo 2019
Seguito dell’indagine conoscitiva su bullismo e cyberbullismo. Audizione del dottor Michele Petrucci, presidente del Comitato regionale per le comunicazioni del Lazio, della dottoressa Federica Celestini Campanari, presidente del Movimento delle associazioni di volontariato italiano, accompagnata dalla dottoressa Elisa Onorati, supervisore dei processi e dell’avvocato Laura Lecchi, presidente dell’associazione Cromosoma 2.0, accompagnata dalla dottoressa Chiara Morelli, vicepresidente della stessa associazione. Il PRESIDENTE, dopo aver ringraziato gli auditi per la loro disponibilità a partecipare ai lavori della Commissione, dà la parola alla dottoressa Federica Celestini Campanari, Presidente del Movimento delle associazioni di volontariato italiano.
La dottoressa CELESTINI CAMPANARI fa presente alla Commissione che la propria associazione è da anni impegnata nel campo del contrasto e della prevenzione del fenomeno del bullismo. Bullismo e del cyberbullismo sono fenomeni diffusissimi e che, secondo studi compiuti su tutto il territorio nazionale, interessano oltre il 50 per cento degli adolescenti, a prescindere dai contesti sociali ed economici nei quali autori e vittime vivono.
Dà conto poi degli esiti dei progetti Fairo e San realizzati dal Movimento delle associazioni di volontariato italiano e afferenti rispettivamente alla violenza di genere e alla inclusione dei giovani migranti. Da entrambi gli studi emerge l’importanza, soprattutto con riguardo alla prevenzione, del contesto familiare.
Relativamente al fenomeno del bullismo nelle suddette indagini particolare attenzione è dedicata al ruolo degli osservatori, i quali, a fronte di atti di bullismo, preferiscono astenersi da ogni intervento. Tale ruolo è grave soprattutto nei casi di cyberbullismo laddove risulta evidente la scarsa consapevolezza della gravità degli atti compiuti.
Più in generale bullismo e cyberbullismo sono fenomeni spesso accentuati e favoriti da un lato, dal contesto di solitudine nel quale vivono gran parte degli adolescenti e dall’altro, con riguardo ai giovani migranti, anche dalla presenza di barriere di carattere culturale e linguistico.
Il PRESIDENTE dà quindi la parola all’avvocato Laura Lecchi, presidente dell’associazione Cromosoma 2.0.
L’avvocato LECCHI dà conto preliminarmente alla Commissione delle attività svolte dalla propria associazione, la quale è costituita da avvocati e giuristi esperti in diritto dell’informatica e in diritto della privacy.
Con riguardo al tema del cyberbullismo l’esperienza sul campo dell’associazione ha rivelato una diffusa ignoranza nell’utilizzo degli strumenti tecnologici e dei suoi rischi soprattutto da parte della comunità educante.
La scelta legislativa di demandare la promozione di progetti per il contrasto del fenomeno del cyberbullismo alle singole istituzioni scolastiche attraverso il coinvolgimento di associazioni presenti sul territorio, ha reso alquanto disomogenea la qualità delle iniziative formative. Tali iniziative appaiono carenti soprattutto sul piano della preparazione giuridica. È evidente anche la scarsa consapevolezza della diffusività e sostanziale incancellabilità dei dati immessi in rete.
Si sofferma poi sul fenomeno del sexting che costituisce una pericolosa manifestazione del cyberbullismo e dietro il quale si celano forme di auto prostituzione e prostituzione minorile.
Nel ribadire l’importanza di assicurare una formazione nell’uso delle tecnologie uniforme su tutto il territorio nazionale, sottolinea come i devices che sono importanti risorse, possono trasformarsi in armi letali, soprattutto quando ad essi si attribuisce un ruolo da « baby sitter » nell’educazione e nell’intrattenimento dei minori.
Il dottor PETRUCCI, presidente del Comitato regionale per le comunicazioni del Lazio, ricorda alla Commissione le competenze dei Comitati regionali per le comunicazioni, istituiti con la legge n. 249 del 1997 e presenti in ogni Regione. Tali attività si sostanziano in primo luogo nella risoluzione stragiudiziale di controversie fra privati e società operanti nel campo delle telecomunicazioni. Inoltre i Comitati regionali sono particolarmente attivi sul piano della prevenzione di fenomeni patologici legati ai mezzi di comunicazione quali il cyberbullismo. In questo contesto di indubbio rilievo sono tutte quelle iniziative volte a favorire un utilizzo consapevole della rete e dei suoi rischi e ad assicurare una più sicura navigazione. Conclude ricordando gli studi che il Comitato regionale del Lazio ha portato avanti sul tema oggetto dell’indagine con il Censis, l’Università La Sapienza e l’Università Lumsa di Roma, nonché l’apertura di sportelli fisici e virtuali a sostegno delle vittime.
Il PRESIDENTE dichiara aperta la discussione.
L’onorevole SPENA (FI) osserva come dalle audizioni svolte sia emerso l’unanime riconoscimento dell’importanza, nella prevenzione del fenomeno, del ruolo svolto dalle famiglie e dalla scuola. Con particolare riguardo alle famiglie chiede agli auditi di suggerire quali possano essere le politiche di sostegno che il legislatore dovrebbe portare avanti.
La senatrice BINETTI (FI-BP) pone in primo luogo quesiti in ordine ai programmi e agli interventi formativi per favorire la prevenzione, a livello nazionale, del fenomeno. Chiede poi quali possano essere gli strumenti da utilizzare per arginare comportamenti compulsivi che spesso si associano alla immissione in rete di dati. Infine in riferimento al grave fatto di cronaca verificatosi ieri a Crema, nel quale l’utilizzo del cellulare da parte di un adolescente ha svolto un ruolo importante in termini positivi, chiede se siano opportune misure volte a responsabilizzare i media nella diffusione di tali notizie al fine di evitare possibili emulazioni.
L’onorevole CAVANDOLI (Lega) si sofferma sulla questione relativa alla formazione, in una logica preventiva svolta a livello territoriale, la quale nella parte in cui risulta demandata alle singole strutture scolastiche rischia di scontare una scarsa omogeneità. Ritiene poi inaccettabile la campagna mediatica che ha accompagnato la grave vicenda di pedofilia che ha coinvolto un adolescente di Prato.
Il senatore PILLON (L-SP-PSd’Az), ricollegandosi alla collega Cavandoli, osserva criticamente come la stampa abbia descritto tale vicenda come un episodio di costume e non come un fatto di rilievo penale. A suo parere, diverso sarebbe stato l’atteggiamento dei media nel caso in cui la vittima fosse stata una ragazza.
L’onorevole GRIPPA (M5S) chiede agli auditi se siano disponibili dati più specifici con riguardo agli autori degli atti di bullismo.
La senatrice BOLDRINI (PD) chiede ai rappresentanti dell’associazione Cromosoma 2.0 quale sia stato il grado di adesione da parte di genitori e docenti ai progetti portati avanti dall’associazione e quali risultati siano stati effettivamente conseguiti. Si sofferma quindi sulla questione dell’importanza della formazione per la prevenzione del fenomeno. Tale formazione deve riguardare principalmente i docenti, i quali per primi devono essere educati ad un corretto utilizzo dei devices e responsabilizzati sui rischi che una errata navigazione può comportare. Ai rappresentanti del Comitato regionale per le comunicazioni del Lazio chiede se condividano l’opinione per la quale programmi radiofonici, dal contenuto evidentemente diseducativo, fra i quali, a titolo esemplificativo, ricorda la trasmissione Zoo105, possano alimentare condotte vessatorie e comportamenti errati sul piano sociale e relazionale.
Il senatore PILLON (L-SP-PSd’Az) concorda con la senatrice Boldrini sul fatto che comportamenti di bullismo possano essere alimentati anche attraverso programmi radiofonici, i quali, oltre ad un sostanziale sdoganamento del turpiloquio, costituiscono uno strumento di diffusione di messaggi socialmente e moralmente inaccettabili.
Il PRESIDENTE prende atto che non vi sono ulteriori richieste di intervento. Stante l’imminente inizio dei lavori dell’Aula del Senato, invita gli auditi a far pervenire alla Commissione per iscritto le risposte ai quesiti posti.
Dopo aver dichiarato conclusa l’audizione, rinvia il seguito dell’indagine conoscitiva.
La seduta termina alle 9.25.